Caro Fernando,
sei stato il primo a mettere le mani sui miei capelli. Fin da bambino, uno dei giorni più belli, spensierati e felici della mia giovane vita era proprio quello in cui mi recavo da te a spassarmela tra acqua, shampoo, pettini, forbici ed aggeggi vari. Perché in fondo si sa, il proprio parrucchiere non è mai una persona comune, mai banale, mai scontata, "MAI". Ottimo consigliere nonchè confidente, sempre troppo buono coi tuoi clienti così come con te stesso. Se gli angeli ti hanno chiamato è perché hanno bisogno che qualcuno sistemi un po’ le acconciature anche lassù, terra così lontana quanto così vicina, fatta di gente, buona e brava gente, gente come noi. Nel corso degli ultimi anni è vero, non ci siamo più visti professionalmente, e magari vedendomi non avresti nemmeno più riconosciuto quello che un tempo fu uno dei tuoi numerosissimi bambini così felice di farsi giocare i suoi capelli dalle tue buone ed ottime mani. Apprendere pertanto oggi la notizia della tua scomparsa mi dà una profonda ed amara malinconica tristezza. Che tu possa riposare in pace, magari tenendo un pettine in una mano e delle forbici in un’altra.