Ci sono cose che passano spesso così velocemente da non dare il peso necessario che invece esse meritano.
Andrea Camilleri non lo ha mai fatto e tra una pagina e l’altra dei suoi oramai innumerevoli romanzi, racconta il vero con rara maestria.
Ma il vero, però, oggi racconta spesso la tristezza.
Racconta di un mondo alla deriva in cui l’essere sfortunati o disperati diventa per molti una propria colpa.
Le lacrime di Catarella dopo l’ennesima tragedia, dopo l’ennesima traversata nel Mediterraneo, dopo l’ennesima vita strappata così bruscamente, raccontano che in fondo c’è comunque ancora chi la pensa diversamente.
La Sicilia è una terra che da sempre perde i propri figli perché costretti a cercar fortuna altrove.
Nello stesso tempo è la stessa terra che da sempre, anche questa volta, ospita chi cerca non un vita migliore ma semplicemente una vita.
Non sempre la trova.
Anzi!
L’umanità è ancora rappresentata da uomini come Catarella, allora mi chiedo?
Non chiudiamo gli occhi.
Cerchiamo piuttosto di recuperare l’essenza di essere uomini.
Di essere migliori.
Di essere fratelli.