Agosto, più di ogni altro, è per eccellenza il mese che personalmente mi fa pensare, ancor di più di quanto non accada negli altri periodi dell’anno, la mia amata Terra. E non perché, sarebbe troppo facile pensarlo, è il mese più caldo dell’estate (in tutti i sensi), no, ma perché rappresenta per la Sicilia il mese in cui essa, con lacrime di gioia, accoglie con abbracci il ritorno di tanti suoi amati figli. Agosto è altresì il mese in cui in Sicilia chiunque, siciliano o non, vorrebbe trovarsi, non solo fisicamente ma soprattutto idealmente. Agosto è infine, ahinoi, il mese in cui la Sicilia, con lacrime questa volta di un quasi addio, saluta tristemente, come farebbe una qualunque mamma alla partenza di un figlio, un intero popolo costretto ad andare via perché sfortunatamente o volutamente non ha mai avuto in passato menti così abili, furbe ed altruiste in grado di costruire il futuro di una generazione prossima.
Una cosa è certa mia cara Sicilia: saranno pure lacrime di dolore ad ogni partenza, ma quelle stesse lacrime rappresentano, più di ogni altra cosa, il simbolo che tu, in passato, hai saputo crescere, formare ed infine educare a tua immagine e somiglianza, ogni tuo caro figlio.
A te!